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Diario di scuola Libri Sempreverdi

La lettura ad alta voce in classe: una buona abitudine

Ci siamo: manca pochissimo all’inizio delle scuole, e settembre è uno di quei mesi che porta con sé la voglia di porsi nuovi obiettivi, di introdurre nuove abitudini.

Si dice che bastino solo 30 giorni per trasformare una nuova abitudine in routine quotidiana. Vorrei quindi proporre, a chi non lo facesse già, di introdurre in classe dei momenti di lettura ad alta voce quotidiani. Momenti in cui la voce dell’adulto accompagna i bambini alla scoperta di libri e storie di qualità.

La lettura ad alta voce da parte dell’adulto infatti è il miglior metodo che possediamo per promuovere realmente la lettura, a patto che si leggano opere di qualità artistica e letteraria*.

Si tratta di una pratica ampiamente usata nella scuola dell’infanzia che tende, purtroppo, a sparire nel corso della scuola primaria. Come mai? Perché il tempo scarseggia, perché la si ritiene una pratica rivolta soprattutto ai bambini piccoli, perché si pensa sia un compito del collega che insegna italiano.

Queste sono le risposte che più spesso ho incontrato ponendo tale domanda. A ben pensarci, però, esistono delle semplici soluzioni per ognuno di questi problemi:

  • Il tempo scarseggia“. Ho già parlato dell’importanza del minimalismo a scuola e del saper priorizzare in un altro post (link). Per ovviare questo problema si può far uso di una forma testuale che ben si adatta alla mancanza di tempo: gli albi illustrati. Esistono albi di altissima qualità adatti ad ogni età. A differenza di quanto alcuni possano credere non sono rivolti solo ai bambini più piccoli. Oltre agli albi illustrati esistono molte raccolte di bellissime poesie scritte appositamente per bambini da grandissimi autori (Tognolini, Piumini, Giarratana, Carminati…) che per essere lette e rilette richiedono veramente poco tempo.
  • “Si tratta di una pratica adatta solo ai bambini piccoli”. Molti adulti pensano che nel momento in cui i bambini apprendono la letto-scrittura non sia più adeguato leggere loro ad alta voce. In realtà, come detto anche prima, si tratta di uno dei migliori modi per continuare a promuovere la lettura. L’apprezzano, la desiderano e può capitare che, una volta introdotta la pratica, siano i bambini stessi a chiedere di poter leggere loro ad alta voce per i compagni di classe.

Un’ulteriore funzione della lettura a viva voce consiste nell’essere motivante nei confronti dell’apprendimento iniziale sia del consolidamento della lettura durante gli anni della scolarità.

S. Blezza Picherle, Formare lettori, promuovere la lettura (2015)
  • “Si tratta di un compito del collega di italiano”. Sicuramente chi insegna italiano ha più ore a disposizione e può quindi dedicare del tempo alla lettura ad alta voce, ma questa è una buona abitudine che va oltre la disciplina che si insegna. Se il desiderio è quello di non distanziarsi dalla propria materia esistono moltissimi albi illustrati di qualità su un’infinità di temi, dalla divulgazione scientifica alla storia, dalla matematica alla musica e chi più ne ha più ne metta.

E quindi, per concludere e per invitare gli insegnanti a tentare di adottare questa buona abitudine, lascio una citazione di Daniel Pennac:

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

D. Pennac, Come un romanzo (1992)

*per approfondire meglio consiglio la lettura di “Formare lettori, promuovere la lettura. Riflessioni e itinerari narrativi tra territorio e scuola” di S. Blezza Picherle (2013, 2015).

AlberoAlato

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